L'Ateneo Vanvitelli ha partecipato e partecipa alle celebrazioni Vanvitelliane con una serie di eventi, iniziative e attività messe in campo in occasione dei 250 anni dalla morte del celebre architetto.

Si parte dal progetto di identità visiva realizzato per la Reggia di Caserta, fino ad arrivare alla gara podistica che si è tenuta la scorsa domenica all'insegna della sostenibilità, che ha visto gli atleti fare tappa sui vari siti che testimoniano la "presenza" di Luigi Vanvitelli.

 

 

paolo vincenzo pedone fotoPaolo Pedone eletto Presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN). Lo scorso 3 maggio si sono svolte le elezioni per la Presidenza dell’organo consultivo e propositivo del Ministro dell'Università e della Ricerca, che hanno visto la nomina a questo importante incarico del docente dell’Ateneo Vanvitelli.

Paolo, prima Preside della Facoltà di Scienze Ambientali (2006- 2010), poi Preside della Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute (2010-212) e quindi Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (2012-2018) oltre che Delegato alla Didattica del Rettore (2013-2014), è professore ordinario di Biochimica presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

Il Consiglio Universitario Nazionale, composto da cinquantotto consiglieri, quale organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario esprime pareri, formula proposte, adotta mozioni e raccomandazioni, svolge attività di studio e analisi su ogni materia di interesse per il sistema universitario.

 

Paolo V. Pedone è nato a New York il 25, maggio 1968.

Dopa la maturità classica presso il Liceo “Umberto I” di Napoli, ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli “Federico II” nel luglio 1992 con il massimo dei voti e lode.

Dottorato di ricerca in “Biologia e Patologia cellulare e molecolare” presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II” nel luglio 1997.

Agosto 1994 - dicembre 1996 periodo di studio nel laboratorio diretto dal Dr. Gary Felsenfeld nella Section on Physical Chemistry, Laboratory of Molecular Biology, NIDDK, presso i National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti (Bethesda, USA) (IRTA Fellowship).

Ricercatore dal luglio1996 al novembre 2000, professore associato dal novembre 2000 al gennaio 2004 e professore ordinario dal febbraio 2004 a tutt’oggi nel settore scientifico disciplinare BIO/10 – Biochimica presso la Università della Campania “Luigi Vanvitelli” (già Seconda Università degli Studi di Napoli).

Dal novembre 2006 al gennaio 2010 Preside della Facoltà di Scienze Ambientali; dal novembre 2008 al marzo 2010 Presidente del comitato Tecnico-didattico del corso di Laurea a ciclo unico in Farmacia; dal novembre 2008 all’aprile 2013 Presidente del comitato Tecnico-didattico del corso di Laurea in Biotecnologie; dal marzo 2010 al settembre 2012 Preside della Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute dal luglio 2012 ad agosto 2018 Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie ambientali, biologiche e farmaceutiche attivato presso la Università della Campania “Luigi Vanvitelli”  in seguito all’applicazione della legge 240/2010 (“legge Gelmini”); dal gennaio 2013 al novembre 2014 Delegato alla Didattica del Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli.

E’ membro della Società italiana di Biochimica e Biologia molecolare nel cui Consiglio direttivo è stato eletto per il periodo 2012-2016. Per il biennio 2017-2018 il prof. Pedone è stato eletto membro della Giunta del Collegio dei professori ordinari del settore scientifico BIO/10-Biochimica.

L’interesse di ricerca principale del prof. Pedone è lo studio del rapporto struttura-funzione delle proteine.

L’Ateneo Vanvitelli aderisce, anche quest’anno, all’iniziativa Generation4universities pensata per aiutare i propri studenti ad esprimere il proprio potenziale e avviare una carriera professionale.
Generation4universities si rivolge a tutti gli iscritti al II anno di Laurea magistrale in: Lettere e Beni Culturali, Scienze Politiche, Economia e Ingegneria.
Se vuoi saperne di piu, partecipa al WEBINAR che si terrà su TEAMS il 29 marzo dalle 14,30 alle 15,30.

Per accedere al Webinar clicca qui

Generation4Universities, progetto realizzato con il Patrocinio della CRUI.

L’edizione 2022 del programma è stata un grande successo: 96 ragazzi coinvolti (+40% rispetto 2021), metà studentesse e metà studenti; provenienti da 35 università da tutto il territorio nazionale (+4 rispetto al 2021); 30 aziende partner, nazionali e internazionali, di primario livello; 20 seminari professionalizzanti con Senior Manager; due settimane di bootcamp e più di 150 ore di mentorship individuale erogate.

Ad oggi 82 ragazzi hanno cominciato a lavorare, 4 hanno deciso di proseguire gli studi avviando un dottorato di ricerca e 10 stanno ancora facendo i colloqui con le imprese in quanto si sono laureati da poco o si stanno laureando.

Costruendo sui risultati delle prime due edizioni, abbiamo deciso di lanciarne una nuova classe di Generation4Universities nel 2023 confermando il numero di 100 posti disponibili e con l’obiettivo di aumentare il numero di atenei coinvolti e ampliare il network di aziende partner che offriranno gli stage alle studentesse e agli studenti.

In continuità con le edizioni precedenti l’iniziativa è completamente gratuita per le studentesse e gli studenti e vedrà il coinvolgimento degli indirizzi di studio di Ingegneria, Economia, Lettere, Filosofia e Lingue. Intesa Sanpaolo ha confermato il ruolo di Main Sponsor e anche quest’anno la CRUI ha riconosciuto il patrocinio al progetto. L’avvio del programma è previsto per inizio maggio.

Al seguente link sono scaricabili i materiali informativi relativi alla nuova edizione del programma.

Nell’ambito del programma Mobility staff (TS) e Teaching staff (TS), una delegazione della “Medical University of Sofia” (Faculty of Dental Medicine) è venuta in visita presso la Scuola di Medicina dell'Ateneo Vanvitelli. L'accordo, già in essere da diversi anni, si è esteso adesso anche al corso di Laurea a Ciclo unico in Odontoiatria: tre studenti di Sofia sono attualmente in mobilità Erasmus presso il nostro Ateneo e già frequentano il Corso.

Proprio per questo motivo, una delegazione rappresentata da quattro Dirigenti: Rumyana BERBEROVA, Polina NANOVA, Elka RADEVA e Maryia KONDROVA (per Risorse umane, Segreteria Studenti, Erasmus e Internazionalizzazione) oltre ad un docente, ha chiesto di venire in mobilità per incontrare i dirigenti della Vanvitelli per scambiare informazioni utili a permettere il buon andamento delle mobilità per studio, traineeship e per docenti.

La professoressa Elka Radeva, ha invece incontrato la docente della Vanvitelli, Letizia Perillo, e i colleghi di Odontoiatria presso l’aula Giardino ed ha tenuto una Lecture/Lezione dal titolo "Intracanal medicaments – influencing the endodontic infection, clinical concepts".
Tutta la delegazione è stata accolta presso l’aula riunioni del Dipartimento di Medicina Sperimentale dal Direttore Generale dell'Ateneo, Carmela Luise, dal Dirigente della Ripartizione Studenti, Nicola Della Volpe e dal professore Sergio Minucci, delegato del Rettore all'Internazionalizzazione. La Delegazione di Sofia e il gruppo della Vanvitelli hanno scambiato informazioni sulle due Università oltre ad aver discusso su tutte le opportunità di intensificare la mobilità (anche per dottorandi) tra le due sedi.

La delegazione é stata anche in visita al museo di Anatomia, con il professor Angelo Itro, direttore del Sistema Museale di Ateneo, e dall'architetto Raoul Basile, responsabile dell'Ufficio Musa di Ateneo.

 

 

Il Principe della Giordania El Hassan Bin Talal in visita alla Vanvitelli. L’incontro, alla presenza del Rettore, Gianfranco Nicoletti e del Direttore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, Giulio Sodano, si terrà lunedì 8 maggio, alle ore 17, presso la sede del Rettorato a Napoli.

Il Principe, che si occupa, in particolare, di scambio interculturale e abbattimento delle barriere di lingua, razza e religione, è presidente e membro di innumerevoli organizzazioni internazionali che si occupano di queste tematiche e farà visita a diversi siti e istituzioni a Napoli.

La sua visita è motivata dalla presenza, nella Biblioteca Nazionale di Napoli, dei Papiri carbonizzati di Ercolano che, per la maggior parte, conservano le opere di Filodemo di Gadara, filosofo di origine giordana che visse e operò in Italia nel I sec. a.C. Filodemo ha ben rappresentato, duemila anni fa, il dialogo interculturale di cui il mondo contemporaneo oggi necessita particolarmente e di cui il Principe Hassan si è fatto, da sempre, promotore e portavoce.

La cattedra di Papirologia dell’Università Vanvitelli (Prof. Gianluca Del Mastro), unica in Italia, è coinvolta in numerosi progetti di studio e, in particolare, i nostri papirologi partecipano al progetto dell'Università del Kentucky "Digital Restoration of the Herculaneum Papyri" attraverso il quale è stata creata una nuova collezione di immagini ad alta risoluzione di tutti i Papiri di Ercolano.

Oltre al contatto con la Giordania, costituito da Filodemo, la visita del Principe della Giordania rappresenta il punto di partenza per una proficua collaborazione tra gli studiosi dell’Ateneo Vanvitelli e quelli giordani: in particolare, ad Amman, è conservata la collezione dei Papiri di Petra, testi documentari del VI sec. d.C., che, come quelli ercolanesi, sono carbonizzati e ai quali potrebbero essere proficuamente applicate le tecnologie che il nostro Ateneo sta utilizzando qui a Napoli.

Una gara podistica per le Celebrazioni Vanvitelliane all’insegna della Sostenibilità. Si chiama Running Vanvitelli 2023 - Correndo Verso la Sostenibilità, un percorso di 10 km che si terrà il prossimo 16 aprile, dalle ore 9 a Caserta, promossa come momento di aggregazione sportiva e di divulgazione volta a promuovere comportamenti consapevoli e responsabili nei confronti dei fruitori dell'ambiente. Salvaguardare il verde per attuare la compensazione delle emissioni dei gas serra, promuovere l'attività fisica, non necessariamente agonistica, divulgare la dieta mediterranea per una sana alimentazione, sensibilizzare la conoscenza del patrimonio storico-artistico-architettonico e culturale del territorio attraverso i luoghi vanvitelliani e di “matrice” vanvitelliana, ed infine la necessità di assumere comportamenti individuali finalizzati al riuso ed al riciclo dei materiali in modo da attuare i principi dell'economia circolare, sono infatti i temi principali della Running Vanvitelli 2023.

Il percorso della gara podistica, un anello chiuso, intende ripercorrere i principali siti che testimoniano la "presenza" di Luigi Vanvitelli nella Città di Caserta.

Primo sito: si parte, e si arriva, dalla Piazza Carlo di Borbone (in realtà le postazioni di partenza e arrivo saranno posizionate su Viale Douhet) antistante la Reggia.
Cenni storici - Costruita da Luigi Vanvitelli a partire dal 1752 per volere di Re Carlo, il quale nel 1750 aveva acquistato il Feudo di Caserta dal Principe Michelangelo Caetani di Sermoneta. Il progetto della Reggia comprende oltre al Palazzo anche il parco che include nella parte iniziale il bosco vecchio del Palazzo dei Principi Acquaviva, con il Casino di caccia, la Castelluccia e la Peschiera Grande, fino ad estendersi, in un susseguirsi di fontane ornamentali con giochi d'acqua, nella parte terminale con la fontana di Diana e Atteone posta alla base della cascata del Torrione. Durante la prima fase della costruzione della Reggia, dal 1753 al 1773 fu realizzato l'Acquedotto Carolino, un’opera idraulica di circa 38 km che dalle sorgenti del Fizzo in Airola (BN), superando il salto di quota naturale dei Ponti della Valle, giunge dapprima alla Real Fabbrica, per poi continuare negli anni successivi alla Reale Colonia di San Leucio ed infine al Real sito di Carditello. Nel 1773 dopo la morte di Luigi Vanvitelli, i lavori si fermarono per quattro anni, ed il nuovo Re Ferdinando IV affidò la direzione dei lavori al figlio Carlo, il quale preso atto delle difficoltà economiche del Regno provvide ad una versione semplificata dell'originario progetto del padre.

Il secondo sito è la Chiesa di San Francesco di Paola con l’originario convento.
Cenni storici - Fondati nel 1606 dai Padri dell’ordine dei Minimi, per volontà del principe Andrea Matteo Acquaviva che concesse terreni e rendite. Il convento deve la sua importanza a Papa Benedetto XIII che nel 1729 vi soggiornò per alcuni giorni durante una visita, ma l’altro episodio che ha dato notorietà al complesso ecclesiastico è stata la sepoltura di Luigi Vanvitelli nel 1773, così come testimonia una lapide posta all’ingresso della chiesa nel 1879. Dal 1813 al 1816 il convento fu utilizzato come sede della Gendarmeria borbonica, successivamente nel 1821 Ferdinando I decise di destinarlo ad ospedale per la Reale Colonia di San Leucio, poi nel 1830 l’ospedale fu ceduto ai gendarmi e nel 1835 divenne sede dei Lancieri e di una fabbrica di lana. Nel 1840 ci fu la definitiva destinazione ad Ospedale Militare, fino alla sua completa dismissione avvenuta agli inizi del XXI sec.

Il terzo sito riguarda l’ex Congregazione della SS Croce e Passione di N.S. Gesù Cristo.
Cenni Storici - fondata nel 1720 da S. Paolo della Croce, attuale sede della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro. Il fabbricato, ubicato all’interno delle mura del Parco in prossimità della Peschiera Grande e con ingresso anche da Via Passionisti nella Frazione di Ercole, era stato adibito ad alloggio degli schiavi saraceni ammogliati, forse forniti dalla Spagna, che al tempo di Carlo di Borbone lavoravano alla costruzione della Reggia. Il Re vi aveva fatto costruire anche una cappella detta “cappella degli schiavi”, successivamente, ultimati i lavori della Reggia e rientrati gli schiavi, nel fabbricato fu acquartierato un reparto del Corpo Volontari della Marina, composto da “aggregati” addetti alla Real Peschiera. Questo Corpo di Volontari, denominati Liparoti o Liparotti, perché provenienti dalla isole Lipari, era stato fondato da Ferdinando IV agli inizi del 1773, ed erano al Suo diretto comando per le battute di caccia e per la pesca, oltre per la custodia del Bosco e del Palazzo. Il Corpo dei Liparoti fu sciolto il 1 gennaio 1786 ed il fabbricato fu lasciato in abbandono fino al 1853 quando Ferdinando II ne dispose il recupero da parte del Genio Militare che provvide alla costruzione di un piano superiore per le nuove stanze, al restauro della chiesa ed ai servizi (refettorio, cucina, officina, biblioteca), utili per le esigenze di un convento da destinare ai padri Passionisti, che fu inaugurato il 21 febbraio del 1856.

Il quarto sito riguarda la Real Colonia di San Leucio.
Cenni Storici - Nel sec. XVI, vennero realizzati un palazzo ed un casino di caccia (attuali Palazzo del Belvedere e casino vecchio), di proprietà della famiglia Acquaviva. Nel 1750 S. Leucio divenne proprietà dei Borbone ed il re Carlo non ebbe una particolare predilizione per questa località, che utilizzò saltuariamente come riserva di caccia. Con il re Ferdinando IV, vennero realizzati una serie di interventi che modificarono sostanzialmente il sistema insediativo, difatti, tra il 1773 ed il 1789, venne recintata una vasta area destinata a riserva di caccia, venne costruita una vaccheria, furono restaurati il palazzo ed il casino degli Acquaviva, fu costruita alle spalle del palazzo una filanda.
Nel 1789 S. Leucio venne dichiarata Reale colonia, regolamentata da uno speciale Statuto, presentato come opera del re (in realtà fu fondamentale la collaborazione del Pianelli). Seguì l’idea di realizzare Ferdinandopoli, una città di fondazione, il cui progetto fu redatto dall’architetto Francesco Collecini assistente di Luigi Vanvitelli nel cantiere della Reggia. Del progetto venne realizzata una piccola parte: tra il 1790 ed il 1796, il Palazzo del Belvedere venne ampliato e furono edificati i quartieri S. Carlo e S. Ferdinando. Con la realizzazione di questi interventi, si diede inizio alla produzione su scala industriale della seta.

Il quinto sito riguarda l’ex Real Vaccheria Borbonica, attuale sede della Scuola Agenti della Polizia di Stato.
Cenni Storici - costruita nel 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla per 136 vacche ed una capretteria, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze che venivano utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli, difatti in una lettera scritta al fratello urbano il 30 ottobre 1753, si legge ..."Questa mattina il re è andato in giro per tutto il giardino....mi ha dato l'ordine di fare il disegno della Vaccheria et un Caffeaus per bevere il latte in essa"...
L'edificio, a pianta semicircolare, ha il fronte principale a due piani, in origine, il primo per uso magazzini e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le stalle, ed in avancorpo tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico. L’intero complesso sarà modificato ad Ospedale Militare con Sovrano Rescritto del 31 ottobre 1850 N° 4100. Al centro del cortile vi è il tempietto del SS. Sacramento realizzato quando la Real Vaccheria aveva cessato la sua attività, sopraelevato rispetto alla quota del cortile, fu costruito come un tempio greco assemblando i blocchi di pietra senza l'utilizzo di leganti. L’interno della cupoletta è affrescata con una rappresentazione raffigurante la "Incoronazione della SS. Vergine con coro di Angeli ed altri accessori" del pittore Gennaro Maldarelli.

Il sesto sito riguarda Palazzo Leonetti, attribuito a Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi).
Cenni Storici - Situato in Piazza Luigi Vanvitelli dove è collocata la statua dedicata all’Architetto della Real Fabbrica, opera dello scultore Onofrio Buccini ed inaugurata il 2 ottobre 1879. Il Palazzo è il risultato di una lunga stratificazione, compiuta a partire dal 1775, quando Donato Leonetti acquisì la prima porzione di suolo in località Lì Pallottoni. La consistenza del Palazzo settecentesco doveva coincidere con quanto riportato nella descrizione redatta dall’Architetto Giuseppe Iardini nel 1817, in cui l’impronta vanvitelliana si legge nell’impianto del giardino e nella struttura della scala. Successivamente l’immobile venne accorpato ad altri corpi di fabbrica contigui ed ampliato mediante l’acquisizione di un giardino, generando il “nuovo palazzo” Leonetti, che tuttora si può ammirare, avente il prospetto principale costituito da una lunga teoria di balconi a timpani triangolari su mensole e due nudi portali arcuati denunciati da colonne aggettanti su alto plinto.

Il settimo e l’ottavo sito riguardano la casa dove ha soggiornato Luigi Vanvitelli durante la costruzione della Reggia.
Cenni Storici - Un modesto palazzo di impianto settecentesco, oggetto di una radicale ristrutturazione agli inizi dell’ottocento, e la contigua chiesa di Sant’Elena.
La duplice denominazione di Chiesa di S. Croce o S. Elena, deriva dal fatto che la Chiesa fu sede dell’Arciconfraternita della “Augustissima Croce, Orazione e Morte”, aggregata nel 1763, a quella dello stesso titolo con sede in Roma. Nel 1659 viene edificata la Cappella di S. Croce che ospita anche il Monte di Pietà fondato nel 1612, senza scopo di lucro, per oltre un secolo la chiesa rimane con il suo titolo originario della S. Croce, soltanto nel 1704 vi sono le prime occasionali dedicazioni alla S. Croce o Santella (contaminazione vernacolare di S. Elena). La chiesa, nella metà del Settecento, è sempre citata con il titolo di S. Croce, e soltanto il Vanvitelli la menziona con il titolo di S. Elena. Nel 1715 la chiesa viene ampliata lateralmente verso destra, vengono costruiti degli ambienti finalizzati alla “comodità per il banco” e per realizzare il campanile ultimato soltanto nel 1796. Testimonianze relative alla chiesa, derivano anche da alcuni autografi vanvitelliani, datati dal 7 gennaio del 1758 al 21 marzo del 1763 (F. Strazzullo - Le lettere di Luigi Vanvitelli), in cui Luigi Vanvitelli, ormai vecchio e malato, scrive al fratello don Urbano, abate della Chiesa Nazionale di San Giovanni dei Fiorentini in Roma, affinchè chieda alla regina di aprire un finestrino dalla propria abitazione verso l’oratorio della chiesa, per poter assistere direttamente alla messa (21 maggio 1763). La chiesa sarà luogo di sepoltura ambito per molte famiglie casertane, di Pietro Bernasconi, primo capomastro nel cantiere del palazzo reale e di alcuni componenti della famiglia dell’architetto Patturelli.
Nel 1817, a seguito delle normative cimiteriali che rendevano obbligatoria la sepoltura nei cimiteri posti all’esterno dei centri urbani, la chiesa di S. Elena perdeva la funzione cimiteriale, tra il 1845 ed il 1850, nell’intento di rendere il luogo sacro più dignitoso per lo svolgimento delle cerimonie religiose e forse anche in seguito all’evento sismico del 1805, si realizzarono lavori funzionali e strutturali con conseguente realizzazione di nuovi apparati decorativi e di arredo. Nel 1923 la chiesa venne definitivamente chiamata di Sant’Elena.

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Mappa del percorso

andrea fiorilloAndrea Fiorillo, professore ordinario di Psichiatria presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, è il nuovo Presidente della European Psychiatric Association.

Fiorillo ha ricoperto numerosi incarichi nella Società negli ultimi 20 anni prima di essere proposto per la Presidenza. E’ il terzo Presidente Italiano dopo Mario Maj e Silvana Galderisi, docenti dell'Ateneo Vanvitelli.

Il programma di Andrea Fiorillo si articola in dieci punti-chiave che includono il miglioramento della formazione degli psichiatri, lo sviluppo di attività di ricerca internazionale, la promozione della salute mentale dei cittadini e il miglioramento dei livelli di assistenza psichiatrica.

Il nuovo nuovo Presidente della European Psychiatric Association ha pubblicato più di 200 lavori su riviste scientifiche e oltre 15 libri sulla salute mentale ed è Editor di European Psychiatry, una delle riviste più prestigiose del settore. I suoi lavori hanno ricevuto oltre 11.000 e il suo H-index è pari a 54.

Da ‘Terra dei fuochi’ a modello di rinascita e di sviluppo sostenibile. Di questo siparlerà il prossimo 8 maggio alle ore 17,30 presso l'Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria di Aversa.

Una utile occasione di approfondimento su un tema complesso, delicato ed importante che per anni ha segnato il nostro Territorio.

Ne discuteranno le Istituzioni territoriali, l'Università, le Associazioni culturali e il mondo della politica. Riflessioni, analisi, stimoli ed impegni per un futuro di rinascita e di riscatto di un Territorio ferito, che intende ancora una volta reagire attraverso esempi e buone pratiche.

Il convegno si concluderà alla presenza del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

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Avvocati, magistrati, accademia tornano a confrontarsi, questa volta, sulla riforma del processo civile che porta il nome dell’allora guardasigilli, Marta Cartabia. E lo fanno a distanza di tre mesi, nell’ambito di un ciclo di incontri (il primo dei quali, sulla riforma del processo penale, svoltosi a Napoli nel dicembre dello scorso anno), promosso di intesa fra gli avvocati del foro di SMCV e Napoli Nord, i magistrati del Distretto di Napoli di Magistratura Indipendente e la comunità accademica dell’Università Vanvitelli.

L'incontro si terrà il prossimo 24 Marzo, alle ore 15.30, nell’aula Franciosi del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere.
Gli indirizzi di saluto sono affidati al Rettore dell’Università Vanvitelli,Giangranco Nicoletti, al Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Raffaele Picaro, che ospiteranno l’evento culturale, la cui importanza è testimoniata dalla presenza del neo Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli.
L’apertura dei lavori vedrà gli interventi del Presidente del Tribunale di Napoli Nord, Pierluigi Picardi, nonché dei Presidenti dei Consigli degli Ordini degli Avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere Napoli,  Angela Del Vecchio e di Napoli Nord, Gianluca Lauro eMaria Ilaria Romano, segretario distrettuale di MI.
Le conclusioni del dibattito, che vedrà confrontarsi magistrati di merito e di legittimità moderati da Gianpaolo Califano, professore ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza, sono state affidate al Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Luigi Salvato, magistrato di lungo corso, apprezzato giurista, assistente di ben tre giudici costituzionali, che proprio presso gli uffici giudiziari di Santa Maria Capua Vetere ha iniziato il proprio percorso professionale.
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Il pacchetto di riforme -com’è noto- è stato generato dagli effetti del lock-down dovuto alla pandemia da COVID-19, che ha colpito anche l’economia italiana. I problemi connessi al basso tasso di crescita dell’Italia si sono accentuati con la pandemia, proprio a causa della lentezza nella realizzazione di alcune riforme strutturali, che hanno caratterizzato, in generale, la pubblica amministrazione e, in particolare, il settore della giustizia.
L’UE ha risposto alla crisi pandemica con il programma “Next generation EU”; un programma di portata ed ambizione inedite, che vede l’Italia come prima beneficiaria dei due principali strumenti del “NGEU”: il dispositivo per la ripresa e resilienza (RRF) ed il pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU).
Il solo RRF, che garantisce risorse per 191,5 miliardi di Euro, da impiegare nel periodo 2021/2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, ha richiesto agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme. Si tratta del PNRR, che l’Italia ha puntualmente presentato, con la previsione di quattro importanti riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza.
La riforma della giustizia si prefigge l’obiettivo di affrontare i nodi strutturali del processo civile e di quello penale e di rivedere l’organizzazione degli uffici giudiziari.
Nel testo aggiornato del PNRR, trasmesso dal Governo Draghi al Senato il 26 aprile 2021, viene individuato come principale obiettivo quello di abbattere i tempi della giustizia italiana, posto che la “durata eccessiva dei processi incide sulla percezione della qualità della giustizia stessa e ne offusca indebitamente il valore”, secondo l’antica massima “giustizia ritardata, giustizia denegata”.
I problemi legati al fattore “tempo” sono al centro dell’attenzione nel dibattito interno e sono stati ripetutamente rimarcati nelle competenti sedi europee.
Il fattore tempo al centro, quale Obiettivo fondamentale dei progetti e delle riforme nell’ambito del settore giustizia, è la riduzione del tempo del giudizio, che oggi continua a registrare medie del tutto inadeguate. Tutti gli interventi in materia di giustizia convergono, dunque, al comune scopo di riportare il processo italiano a un modello di efficienza e competitività.
L’efficienza dell’amministrazione della giustizia rappresenta un valore in sé, radicato nella cultura costituzionale europea, che richiede di assicurare “rimedi giurisdizionali effettivi” per la tutela dei diritti, specie dei soggetti più deboli.
Inoltre, il sistema giudiziario sostiene il funzionamento dell’intera economia. L’efficienza del settore giustizia è condizione indispensabile per lo sviluppo economico e per un corretto funzionamento del mercato.

Studi empirici dimostrano che una giustizia rapida e di qualità stimola la concorrenza, poiché accresce la disponibilità e riduce il costo del credito, oltre a promuovere le relazioni contrattuali con imprese ancora prive di una reputazione di affidabilità, tipicamente le più giovani; consente un più rapido e meno costoso reimpiego delle risorse nell’economia, poiché accelera l’uscita dal mercato delle realtà non più produttive e la ristrutturazione di quelle in temporanea difficoltà; incentiva gli investimenti, soprattutto in attività innovative e rischiose e quindi più difficili da tutelare; promuove la scelta di soluzioni organizzative più efficienti.

Si stima che una riduzione della durata dei procedimenti civili del 50% possa accrescere la dimensione media delle imprese manifatturiere italiane di circa il 10%.

Non è un caso che da oltre 5 anni a questa parte, nella relazione annuale del Governatore della Banca d’Italia viene dedicato un apposito spazio ai rapporti tra l’economia e l’efficienza della giustizia, sia civile che penale.

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